La Storia

Una compagnia di bersaglieri trasportata dalla marmifera sui caratteristici carrelli per il trasporto dei blocchi

 Il tracciato della Ferrovia Marmifera di Carrara era ormai completato. Si può quindi affermare che dalla fine dell'ottocento fino ai primi decenni del 1900 ebbe luogo un lungo periodo di affermazione della ferrovia, che vide diventare predominante il trasporto su rotaia, nonostante alcune resistenze da parte dei bovari, che arrivarono al punto di minare i ponti di Vara.

 Il primo conflitto mondiale causerà una battuta d'arresto all'espansione del traffico, sia a causa degli scioperi dei cavatori, legati alla difficile congiuntura economica di quegli anni, sia a causa direttamente del conflitto. L'autorità militare infatti requisisce diverse motrici e carri per adibirli al trasporto dei materiali e delle truppe.

 Finita la guerra il traffico torna ad espandersi, anche se in parte comincia ad essere frenato dal nascere della prima concorrenza del trasporto automobilistico, in particolare nel tratto dalla stazione di San Martino ad Avenza, in quanto, per l'assenza di strade percorribili dai mezzi di trasporto su gomma, i tratti alpini restano di predominanza assoluta della ferrovia. Per ovviare a questa concorrenza la società marmifera si troverà costretta anche ad acquisire alcune società di trasporto ed assumere i loro dipendenti o piccoli proprietari.

 Il 1926 è l'anno di massima espanzione della Ferrovia Marmifera ed il traffico dei marmi raggiunge le 500.000 tonnellate. In questi anni si pensa all'acquisizione di nuovo materiale rotabile, alla costruzione del ramo San Martino-Fiorino, che poi non verrà mai realizzato, all'ottenimento della gestione della tratta Avenza-San Martino.

 

Un convoglio sta per iniziare la discesa a valle

La gru presso la stazione di Fantiscritti ed una moderna locomotiva diesel (Foto Archivio Bessi)

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